La famiglia Gambini apre il suo primo negozio di ottica nel 1912, a Bologna, attività che continua nonostante molte difficoltà, attraverso due guerre mondiali.
Ma è grazie a Germano, nipote del fondatore, che evolve in qualcosa di nuovo e rivoluzionario per l’epoca.
Germano l’innovatore
Germano Gambini in gioventù ha un destino segnato dalla sua struttura fisica: atletico ed altissimo è destinato allo sport. E per tutti gli anni ’50 si dedica con grande passione alla pallacanestro, diventando prima un bravissimo giocatore, poi un campione e infine un mito per gli sportivi del basket e per la sua città. Gioca nella Nazionale e vince due scudetti con la Virtus per poi diventare Presidente di un’altra gloriosa squadra di basket di Serie A di Bologna: la Fortitudo.
Ma dopo la carriera sportiva, si diploma come ottico e si specializza in Optometria: in qualche modo l’attività di famiglia gli ha trasmesso il senso di responsabilità di una storia da continuare.
È così che nei primi anni ’60 Germano entra nella gestione dell’attività di famiglia (i Gambini possedevano 4 centri Ottici a Bologna) ma lo fa a modo suo, staccandosi dalla tradizione. È un giovane uomo di successo che ha viaggiato e che ha un’innata curiosità e senso del bello e che da subito rivela una grande capacità di comprendere in anticipo le evoluzioni del settore ottico.
Infatti, è tra i primissimi in Italia che cominciano a proporre le lenti a contatto, novità assoluta per l’epoca, e si prodiga per diffonderne la conoscenza e per insegnare a tanti ottici il modo corretto di applicarle.
Pochi anni dopo, con la nascita del prêt à porter ha un’altra importante intuizione: anche gli occhiali possono essere un elemento valorizzante e di moda, non soltanto uno strumento medico per correggere un difetto.
Per primo inizia ad importare gli occhiali “griffati” di Pierre Cardin con il quale nasce una collaborazione che lo vede diventare designer di molti suoi modelli e con il quale crea i primi occhiali pieghevoli, subito copiati. Successivamente crea anche le collezioni di altri stilisti famosi, come Ferrè, Trussardi e Coveri.
La nascita delle linee Gambini negli anni ‘70
Nonostante il lavoro con questi stilisti sia molto stimolante e gratificante, Germano sente la necessità di creare degli occhiali con il suo nome, in totale libertà: a partire dagli anni ’70 comincia così a concepire la sua linea.
Da ex sportivo, oltre che al design presta grande attenzione anche alla praticità e al comfort degli occhiali, creando la linea “i Leggeri”, famosa per le sue montature di soli 8 grammi in acetato (prodotto dalla Mazzucchelli, leader dell’epoca nella produzione di questo materiale).
Le linee sono essenziali, minimaliste per non coprire il volto, ma i colori sono accesi e vari, cosa assolutamente innovativa per l’epoca. L’Italia negli anni ‘70 ha gusti più tradizionali rispetto al resto d’Europa. Oggi siamo abituati a vedere il colore negli occhiali, ma all’epoca è pura sperimentazione.
Seguono altre collezioni, più particolari e sofisticate come la linea “Divina”, tra le prime con applicazioni di cristalli Swarovski, un’espressione di glamour e femminilità indossata anche da Sophia Loren.
“Le Mascherine”, creazioni di schermi solari per gli occhi dal design futuristico, che permettono di abbronzarsi senza togliersi gli occhiali.
I “Tessa”, occhiali di grande impatto e modernità, creati esplorando tra i nuovi materiali creati dalla tecnologia: il plexiglass. Materiale inusuale, difficile da lavorare, ma dal look affascinante, soprattutto nella versione trasparente.
I “Variety”, realizzati con un innovativo combinato di plastica e metallo e rivolti al pubblico più giovane, che comincia ad affermare personalità e indipendenza di scelte.
Le influenze di Gambini nel mondo dell’occhialeria
Germano Gambini è stato innovatore e precursore quando ancora gli occhiali in Italia erano considerati poco più che una sgradevole necessità. Designer dotato di straordinaria creatività, personaggio eclettico ed affascinante, ha unito qualità e glamour portando nel mondo degli occhiali una ventata di freschezza nelle forme, nei materiali e nei colori. Grazie a figure come questa, gli occhiali sono stati trasformati da semplice protesi oftalmica a must have della moda.
L’azienda continua la sua attività ancora oggi, guidata dalla figlia di Germano, Paola, che ne ha raccolto l’eredità. Dal 2008 la produzione è affidata a Faoflex, azienda trevigiana che produce integralmente in Italia, con materiali di alta qualità e tecniche artigianali.